APTICO:le Mani dell’Essere. La Forza del Conforto da Contatto

ESAME CRITICO delle Foto, delle Sculture e delle Installazioni.

Aptico” (dal Greco haptikos), è il termine scientifico che indica ciò che attiene il senso del Tatto.

Le Mani dell’Essere sono le mie e le Vostre Mani, che hanno abitato e abiteranno la Terra, con tutto il carico evolutivo di sofferenze e di emarginazioni sociali, per assicurare un futuro degno a tutta l’umanità! Sono la percezione sublime dei nostri sentimenti, delle nostre immaginazioni che attraverso la storia e l’antropologia ci trasmettono il senso del breve viaggio della nostra esistenza. Ci raccontano la lacerazione della coscienza e dei nostri sentimenti nell’adattamento al Luogo, all’Ambiente, agli Ecosistemi e alla fatica di ESISTERE!   

Le Foto:

Mani in simmetria compositiva e contrapposta, dove l’una è proiezione dell’altra.

Mani che amano altre mani. Mani magiche per giocare e sublimare altre mani. 

Mani proiettate per seminare e raccogliere. Mani creative, lungimiranti, libere di sognare.

Mani per difendere o per offendere. Mani leziose per irretite e Mani spirituali per conquistare!

Mani gioiose, libere di fantasticare e Mani inchiodate, incatenate alla realtà. 

Mani imbrigliate e Mani liberate. Mani preganti e Mani blasfeme.

Mani per violentare o per amare. Mani dell’Essere o dell’Avere!                

Le Sculture:

“Le Mani dell’Essere”: 5 sculture in cotto che rappresentano varie interpretazioni delle mani.“Mani minacciose”,con pugno chiuso e proteso.

Le Installazioni:

“Le Mani sulla Terra”, ci trasmettono l’urgenza di salvare il pianeta dall’utilizzo indiscriminato delle energie fossili, conseguenze primarie dell’inquinamento della Terra da CO2, che aumentano notevolmente le temperature e rendono la nostra dimora comune sempre più inospitale: provocando catastrofi a catena, sia per la conseguente fusione di tutti i ghiacciai della Terra, sia per l’aumento esponenziale di fenomeni estremi: bombe d’acqua e uragani improvvisi, dove i terreni secchi, non assorbendo l’acqua piovana, creano dissesti idrogeologici o esondazioni disastrose, conla conseguentescarsità di acque potabili di infiltrazione, sia per l’uomo che per la natura!                                                                                                                      

“Mondializzazione del Pianeta” su cartone colorato. (cm.105x70x30)”.

Supporto con radice di castagno, scultura in cotto colorata, ferro spinato, filo di ferro,

“Mani Inchiodate” degli ultimi, impotenti a riconvertire il Pianeta all’uso delle energie fossili.

“Radice di castagno, chiodo, mano di ceramica con supporto in legno. (cm.45x25x35)”.       

“Mani per la VITA”. Umili Mani che raccolgono l’acqua per la vita, nido di merlo e muschio.

Rappresenta la procreazione e la conservazione naturale delle specie animali, vegetali e umane sulla Terra.  “Legno, mani in cotto, nido di merlo e muschio. (cm.35x 15x 18)”.                                                                                                                                                

G        E        O        A        R        T        E

Gennaro Di Giovannantonio

Il Concetto di APTICO: dall’Homo Habilis ad oggi.

Evoluzioni, Sentimenti ed Emozioni sul Concetto del TATTO.  

La Forza del conforto da Contatto.

Bibliografia: “Treccani”,”National Geografic”, ed altri autori

Poesie.

Sculture.

Il Concetto di APTICO: dall’Homo Habilis ad oggi.

Il concetto di APTICO, (dal greco haptikos), è Il termine scientifico che indica ciò che attiene        il senso del tatto: come evoluzioni, riflessioni e sentimenti spirituali dell’Umanità, iniziano con l’Homo Habilis, circa 2 milioni di anni fa.

Un’esigenza psichico-emozionale esercitata dalle Mani che, con abilità “preparavano utensili di osso, di legno e pietra”: per la caccia, la difesa e la lotta per la sopravvivenza a cui partecipavano con la” cultura e la natura”.                      

L’Uomo, nel pieno della sua maturità, è stato definito come animale che costruisce e utilizza l’uso delle mani, con sempre più maggiore capacità, unitamente allo sviluppo delle facoltà cerebrali: prendendo sempre più coscienza di sé, e avanzando gradualmente la sua evoluzione, i suoi sentimenti, le sue emozioni.  

Molto più tardi, in Europa si diffuse l’Homo di Neanderthal, circa 80.000-100.000 anni fa.     Aveva la cultura per la caccia e la pesca, raccoglieva tuberi, frutti, bacche e radici.           Conosceva l’uso del fuoco; aveva una grandezza simile all’Uomo attuale con una robusta corporatura; affrontava le fitte foreste per procacciare la sua dieta giornaliera.  

Successivamente, circa 35.000-40.000 anni fa, comparve in Europa l’Homo Sapiens, che conviveva nello stesso territorio dei neanderthaliani, e poi man mano, questi ultimi, furono sostituiti dai Sapiens, forse perché s’incrociavano sessualmente, con i precedenti invasori. Avevano la stessa cultura per esercitare la caccia e la pesca, raccoglievano tuberi, erbe e frutti di bosco; conoscevano l’uso del fuoco. Utilizzavano le mani per preparare asce a mano, martelli di pietra, raschietti di osso.   

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l’Homo Sapiens aumentò notevolmente la produzione dei resti culturali, e con essi, aumentarono anche le facoltà cognitive. Intensificarono sensibilmentel’Arte Trogloditausando sempre più l’ingegno per preparare e costruire capanne e ripari temporanei per proteggersi, con strutture in legno, “pellicci di terra” e pietra. I Sapiens conquistarono tutto il pianeta

sviluppando tecniche per adattarsi al clima locale, migliorando tutte le culture precedenti.

Con le MANI, l’“Homo Faber, 3.000-12.000 anni fa, accelera l’auto sperimentazione del suo lungo viaggio evolutivo. Esercita la caccia e la pesca e raccoglie prodotti spontanei tra la natura. Vive ancora in armonia con tutti gli ecosistemi naturali. Prepara ancora selci di ossidiana per cacciare, scuoiare pelli, tagliare carni, erbe e indumenti. Il suo bagaglio culturale e sperimentale

si evolve notevolmente, e sempre più con la forza delle Mani,perché coordinate all’aumento

delleFacoltà Cognitive, e prendendo sempre più coscienza di sé, tra la Natura-Cultura-Cosmo.

L’Homo Faber attiva la Rivoluzione Agricola, accompagnando le messi con riti propiziatori.       Accelera l’auto-sperimentazione trasformando la natura illibata e selvaggia e ridisegnando un nuovo paesaggio culturale che diventa artefice di ogni trasformazione del Pianeta. Si addomesticano: il cane per la sicurezza dell’uomo e degli armenti; fioriscono i primi allevamenti: di capre, pecore e cavalli. Si inventano: slitte per trasportare, aratri per aprire le zolle di terra, e sistemi a ruote per avanzare!                                 

Col Neolitico fioriscono ancora più velocemente, le attività materiali, cognitive e sensoriali in tutte le longitudini e latitudini della Terra. Si attivano sperimentazioni abitative con “Geometrie dentro-morfiche”, naturali e fantastiche, su tutto il mondo naturale. Si attivando osservazioni, sperimentazioni e trasposizioni dalla natura: sulle strutture e sulleforme delle foglie, delle gocce d’acqua, su animali e sul paesaggio. Si sperimentano e si progettano tipologie diverse di capanne per difendersi dai predatoti, per mitigare eventi climatici avversi e, per sopravvivere.                                                                                                

La Madre Terra diventa l’arte del paesaggio, l’anima della mente, l’arte della cultura orale e materiale della natura etica e spirituale di tutto il pianeta, partendo dalle Case ipogeescavate in roccia, in tufo o nel ghiaccio dell’Artico: alle Capanne, auto-costruite,alle Abitazioni/Tenda, stabili per gli stanziali, e, mobili per le popolazioni nomadi.                                                                                                        

Il Neolitico diventa un grande cantiere aperto per tutte le Culture locali del Pianeta: fioriscono “Identità Culturali”, “Luoghi”, “Paesaggi” e “Geo-Architetture” derivanti da ricerche e tecniche sperimentali fantastiche, sui luoghi e, trasposte dalla natura. Impareggiabili auto-costruzioni su tutta la Terra, sia per le loro funzioni primitive, che per le loro forme spontanee.                                Ancora oggi, gli architetti ricercano, progettano e costruiscono usando la fantasia trasposta, utilizzando ed esercitando lo stesso processo mentale, arcaico, per progettare qualsiasi spazio architettonico! Nel Neolitico, inoltre, germogliano moltissime Geo-Culture su tutta la Terra, dovute al progressivo sviluppo tecnico-evolutivo, attivando molteplici attività su di essa, a dimostrazione che le Mani: operano e sono, sempre di più, in sintonia con la Mente e il Corpo!                                                             

L’Uomo Neolitico sperimenta un’identità culturale tecnico-operativa, ed una profonda spiritualità in ogni campo: con gli allevamenti della pastorizia, con il lavoro dei campi, con la

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costruzione di attrezzi per lavorare la terra, con le sue auto-costruzioni e con le continue sperimentazioni di geo-architetture su tutto il pianeta: applicando una singolare trasposizione fantastica nei confronti del “luogo antropologico, della Madre Terra e degli ecosistemi”.

Sboccia una fioritura su tutta la Terra di “Ripari ancestrali e ipogei”: impregnati di spiritualità,

tra le forze della natura, creando identità sociali che ascoltano il silenzio dei luoghi, penetrando l’etica degli elementi, fondanti per le comunità sociali e morali di tutti i popoli dell’Umanità, percepite e trasposte dal cordone ombelicale ed eco-sistemico tra Natura-Cultura-Cosmo.         

Inoltre, approfondisce pensieri in campo antroposofico collegando il mondo fisico e quello soprasensibile. Conserva e promuove un rapporto con la natura fisica dove lo spazio diventa il luogo antropologico, percepito ancora come sistema naturale univoco e, solidale con l’Uomo!

Il Comportamento Animale con le loro prole

Tutti gli animali, hanno adottato lo stesso comportamento con la loro prole, perché il vincolo della sopravvivenza è un rapporto genitoriale consolidato in tutto il regno animale del nostro Pianeta.  Anche tra uomini e altri animali, il contatto fisico è alla base su cui si stabilisce un rapporto fiduciario tra loro. E’ stato dimostrato che accarezzare un pulcino, un cane, un gatto, un cavallo, un asino o un primate: calma l’ansia, si abbassa la pressione sanguigna e fa bene ad entrambi: all’uomo e agli animali. 

In tutte le specie animali è presente il contatto genitoriale di protezione affettiva: con le mani, con la lingua, con le zampe o con le braccia, con la coda, col muso o con il corpo; una comunicazione tattile-amorevole, tra genitori e prole, tra animale ed animali, e tra l’uomo e gli animali, dimostrata anche dagli Antropologi, di essere stata sorprendentemente sempre attiva, fin da circa 2 milioni di anni fa, dall’Homo Habilis.

Evoluzione, Emozioni e Sentimenti sul Concetto del TATTO

Alcune Geo-Architetture ancora oggi auto-progettate e costruite sulla TERRA:

– I “Furnieddi e le Pajere” del Salento: con forma tronco-conica e con copertura voltata, e struttura in pietra calcarea locale: geo-architetture derivanti dalla derivazione formale e

trasposta delle vitalità spontanea strutturate da canne fluviali, molto presenti in loco.

– Le “Capanne Messapiche”: con forma ellittica, con muro inferiore in pietra calcarea, e tetto in legno o canne fluviali, dell’età del ferro, utilizzate anche dalla successiva civiltà di Roma.

– I “Trulli” di Alberobello, nelle Murge, di evidente derivazione formale e culturale della “Meta o Metale”, di paglia o foraggio, con forma conica,per alimentazione animale.      

– Gli “Iglù”, la tipica dimora costruita dal popolo Inuit dell’Artico, con struttura in blocchi di ghiaccio montati a spirale, in modo tale da formarne una cupola abitativa.  

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– La “Capanna Paleolitica” scoperta nella grotta di “La Garma”, in Catalogna (Spagna).                          –  Le “Nuraghe” e le “Cuiles” dei pastori Sardi, con muro inferiore circolare, in pietra, e cono superiore in legno. 

– Il“Chuni”: un’abitazione/tenda utilizzata dai popoli nomadi degli Urali.

– Il “Cum”: unaabitazione/tenda, a struttura conica, mobile, utilizzata da tutti i popoli indigeni della Russia che da oltre 6.000 anni abitano la Siberia: Sami, “Nenci”,”Nganasoni”, “Euci”, “Jakuti”, Komi”, “Nenet”, “Yupic”, “Aleuti”, “Tungusi”.

– Il “Tepee”, una abitazione/tenda usata ancora oggi dagli Indiani d’America

– Le “Pagliare Cane Seduto”, del Sannioantico. La pianta della “pagliara” nasce dalla trasposizione fantastica della natura spontanea circostante: la forma di una foglia parallelinervia o di una goccia d’acqua, e in elevato ha la forma di un “cane seduto”.                                                

Il volume della capanna auto-costruita, in oggetto, è uno spazio dentromorfico, sostenuto da tre arcarecci principali e da una continua serie di “forcine” incastrate tra gli arcarecci ed il terreno sottostante avente funzioni di puntoni variabili, derivanti dalla struttura di una foglia parallelinervia, a sostegno delle tre pareti inclinate, che oltre a chiudere il volume a prisma isoscele dello spazio auto-progettato, ne supporta anche lo sforzo statico delle tre pareti coibentate con “pellicci” di radici e argilla + uno strato di “festuca e cannucce di pantano”, che ne definiscono la sua eco-architettura: uno spazio esterno a forma di un cane seduto.                  

Perché questa capanna viene richiamata ad uno spazio interno-esterno, “dentromorfico”, di un animale? Perché una capanna viene ricollegata al nome di un animale: un “cane seduto”?

Perché il cane, con il suo fiuto e con il suo udito eccellente, è stato da sempre l’alleato fedele all’Uomo preistorico, per la sua sicurezza e della sua prole. Si ritiene che l’addomesticazione del cane da parte dell’uomo, sia avvenuto in Europa tra i 32.000 e i 18.000 anni fa; quindi, si può affermare che la “Pagliara Cane Seduto” vive da almeno 18.000-20.000 anni fa.                          

Gli Osci e i Sanniti, civiltà mediorientali, spostatesi nei nostri territori del centro-sud d’Italia, fin dalla preistoria, allevavano i cani per la loro sicurezza: sia perché vivevano in gruppi familiari isolati, sia per essere aiutati nella transumana e nello spostamento degli animali al pascolo.                                                                            

I nostri antenati protostorici, ci hanno rimasti una traccia storica di questa capanna, unica al mondo, sia per forma che per funzione sul Pianeta Terra.  Uno spazio semplice e funzionale, che VARRONE la definì “CASAE REPENTINAE”: cioè una abitazione eseguita con tecnica veloce, “repentina”: La “Pagliara Cane Seduto”.

E’ una Geo-Architettura ancora oggi auto-progettata ed auto-costruita nell’alto Sannio da boscaioli contadini e carbonai. La Pianta è a forma di goccia d’acqua, e l’elevato a forma di cane seduto. I suoi componenti erano tutti materiali organici raccolti dalla natura primigenia dei luoghi. La grossa orditura era composta da tre falde, incrociate e montate con tre elementi in legno conficcati a terra, e poi ricoperti da pietre e brecciame compattati.

L’orditura secondaria delle falde era eseguita con forcelle di legno, posizionate ad incastro sulla grossa orditura, e ricoperte da uno spesso strato di “pellicci di argilla” per impermeabilizzare tutta la struttura. Quest’ultima, venia ricoperta da uno spesso strato di filamenti di festuca

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da cannucce di pantano. Esternamente, dopo l’impermeabilizzazione, veniva montato un muretto di pietre calcaree a secco: sia per stabilizzare tutti gli elementi, che per mitigare eventuali calamità naturali avverse: la pioggia battente, il vento forte o la neve.

Sotto l’angolo più basso della capanna, veniva predisposto il letto per i genitori, con una lettiera di paglia. I figli più piccoli dormivano in varie ceste sospese, legate alla struttura portante. Gli altri, più grandi, su grossi letti comuni, preparati in loco. La capanna era servita da un camino a forma conica, in pietra calcarea a secco, in loco: sia per riscaldare il volume interno della capanna con un sistema arcaico ad induzione, sia per preparare il cibo per tutta la prole. La sua grandezza non era fissa, ma rapportata al numero di prole, mediamente tra gli 8 e i 12 figli.                    

La Dott.ssa Silvia Petronici, così scrive della “Pagliara Cane Seduto”: “Lo spazio arcaico circoscritto dalla capanna è uno spazio minimo in cui la prossimità e la simbiosi con il circostante è altissima. Studiando i volumi e la forma della “Pagliara” l’artista ricava, infatti, i termini della sua visione dell’arte come intervento armonico e il più possibile eco-sintonico con la natura. Questa natura non è solo natura selvaggia o semplice (fisis) è anche mondo, quindi sistema di identità, memoria e relazioni.  Costruire la capanna significa aprire uno spazio vitale, un vuoto, dentro un pieno, in cui si possa stare, sostare, esistere.

Il vuoto di cui l’Uomo ha bisogno per vivere è ricavato dal pieno della natura di cui fa parte, di cui è un pieno egli stesso. Il culto arcaico della Madre Terra altro non è che il riconoscimento di questo organismo e la relazione con esso”. 

Le Mani di Lascaux

Con le Pitture Rupestridelle MANI di Lascaux, Altamira, 17.500 a.C.” iniziala Storia dell’Arte dell’Umanità”. Rappresentano le prime forme di comunicazione tattile con colori naturali: come

argilla, carbone, manganese ed ossido di ferro. Mani sovrapposte che creano un effetto

cromatico-tridimensionale di grande significato simbolico. Mani con l’esigenza di comunicare le loro emozioni e l’urgenza della loro esistenza: la luce e la libertà oltre la caverna.

Georges Didi Huberman,nel libro “La somiglianza per contatto”, dice:<<gli artisti delle grotte di Lascaux, non dipinsero le mani, ma lasciarono un’impronta, produssero un segno attraverso la pressione di un corpo su una superficie. Molte di quelle impronte sono uguali per dimensione, il che fa supporre che gli “stampi” spesso siano gli stessi, anche se i colori sono diversi>>.

LA FORZA del CONFORTO da CONTATTO e l’INTERAZIONE delle MANI dell’UOMO.

La pelle, i nervi, il cervello con le mani, hanno creato nel tempo un’armonia evolutiva, che va dall’immaginazione all’azione, dall’idea all’operatività, dalla cognizione alla costruzione.        

Mani che partecipano alla bellezza col ritmo della musica, dell’arte e del pensiero.

Mani che armonizzano il pensiero tra la mente e il corpo, le gestualità, la danza e l’azione.

Mani e pensiero che si abbracciano, si stimano, si attraggono e comunicano con altre mani.

Mani che custodiscono culture e sensibilità comuni, stesse etiche e univoche moralità.

Mani che coinvolgono la bellezza spirituale dell’anima con l’espressione condivisa del corpo.

Con la carezza, col contatto, con la presa e con la gestualità delle mani: l’Uomo accompagna ogni azione, concretizza ogni pensiero astratto, ogni desiderio, elabora ogni comunicazione, sviluppa ogni emozione e diventa tutto più facile: nel lavoro, nella cultura, nell’immaginazione, nelle arti visive, nel gioco, nell’amore, nell’interpretazione del futuro!       

Dalla nostra esperienza personale, non si può negare la forza delle mani (della vicinanza, delle zampe o del becco) di qualsiasi genere: umano o animale, domestico o selvatico, che siano, aggrappandosi con forza, cerca di proteggersi alla mamma. Tutti i neonati di ogni specie vivente adotta questo semplice manifestazione, e nell’età adulta, diventa protettore della propria prole. E’ la legge universale della sopravvivenza, per ogni vita sulla Terra!     

Le attuali Favelas del Pianeta Terra  

Oggi, ai margini di tutte le grandi Megalopoli del Pianeta, nelle FAVELAS, si sono stabilizzati, sia gli ultimi, i poveri, gli emarginati, sia quelli che vivono di stenti e di precarietà lavorative conclamate. Abitano baraccopoli auto-costruite di legno, plastica e cartone, senz’acqua, senza

servizi igienici, senza riscaldamenti, senza assistenza medica e “senza domani”!  

Milioni di poveri che vivono la marginazione, che non hanno diritti ad un lavoro, all’istruzione, all’assistenza sanitaria, ad un mezzo di trasporto pubblico, ad un salario minimo, ad una famiglia stabile e/o normale!   Sono persone singole o famiglie, che la Civiltà dei Consumi le ha emarginate, le ha scartate perché senza reddito fisso.  

Sono le Mani nude, le Mani legate, le Mani sofferenti degli ultimi. Vivono ai margini, sia della società contemporanea, che dalle proprie identità[N1] , dalle proprie radici, dai propri sentimenti, dalle proprie etiche e spiritualità, dai propri territori e nazionalità, dalla propria fede, coscienza, cultura e nazionalità! Questi sentimenti, sono indirizzati a tutte le mani del Pianeta: legate o

imbrigliate dal loro status, dalle loro condizioni di emarginazioni economiche e sociali.           Sono quelle che forse pensarono e pensano di “costruire ali di cera per ri-conquistare la LIBERTA’ dell’ESSERE”.  Altre Mani, diversamente armate: rapinano ricchezze naturali pubbliche e “condannano a morte la Terra: la Biosfera, la Biodiversità, la Geo-Economia, gli Eco-Sistemi, l’Etica Globale, la Globalizzazione, la Mondializzazione”.                                                                        

Ricerche e studi che sottendono l’etica tra la Terra-Natura-Arte con la sostanza della GeoArte.

Le MANI come MISURA  

Nell’antichità, Protagora asseriva che “lUomo era la misura di tutte le cose”:focalizzava la funzione delle mani alla misura di ogni sua azione e di ogni sua funzione.                                   

Anassagora diceva che l’Uomo pensa perché ha le mani”; focalizzava la funzione delle mani al servizio del pensiero della mente.

Per Aristotele: “l’intelligenza dell’essere umano consiste nell’aver sviluppato le mani”.    Restava la sostanza del ragionamento che legava la mano alle funzioni cerebrali umane.

Il “tatto delle mani”, ha fatto godere all’Uomo il piacere dell’amore e della prole.

Il “palmo delle mani”, la “spanna della mano” in diagonale, il “cubito dell’avanbraccio” e              il “passo”, erano misure derivanti dalla lunghezza delle mani, del braccio e della gamba.  

Il “ritmo pulsante del cuore ripreso sui polsi delle mani”, nell’antichità era la prima forma di misurazione del tempo. Gli Osci, ed i Sanniti, usavano la “libera”, per misurare il peso, ed era equivalente a 273 grammi, e il “piede” per misurare la lunghezza, equivalente a 27,5cm. 

Tutte le Culture del Pianeta si sono autoregolate con sistemi diversi, ma tutti rapportandolo sull’uomo, con multipli e sottomultipli, usato per millenni: calcolati e calibrati sul corpo umano, fino al 1889, quando, molte nazioni del Pianeta, decisero di normare le misure locali con un Unico Sistema Internazionale di Misura, (“Sistema “MKS”).                 

Si posero le basi per una prima normativa, organizzata e legalizzata per gli scambi e la vendita di solo tre unità di misura fondamentali: di lunghezza, col (metro), di massa, col (chilogrammo), e di tempo, col (secondo).

Penso all’evoluzione, a quei sentimenti ed alle emozioni di quelle mani, che erano e sono attraversate da un forte entusiasmo scientifico per la conoscenza e per decidere quale futuro etico scegliere per l’Umanità!

Penso ad altri milioni di mani, di ignoti ricercatori o di sconosciute emarginazioni, che, con la stessa enfasi ed intelligenza di ieri, domani ri-cuciranno tutte le criticità e le nefandezze ambientali, sociali e culturali: degli ecosistemi e del pianeta, oggi beffati dalle élite finanziarie

della Terra, dai globalizzatori che per creare nuove prospettive e nuove speranze in “senso

etico, geo-filosofico e culturale”, seguendo pedissequamente il miglior metodo scientifico per il

benessere dell’Umanità, per riarmonizzare l’ecosistema, la Terra, la Natura e l’Uomo!

Penso a chi armonizza l’Arte alla fluttuazione sapiente del nostro pensiero, della nostra i[N2] dentità culturale, perché l’arte è trascendenza, è sensibilità, è spiritualità affascinante.                     

Oggi, più di ieri, il Tatto è considerato la prima sensazione percepita dal feto.                                              

Al momento della nascita e nei primi mesi di vita, il senso del tatto è fortemente sviluppato,

anzi, è il senso più importante, oltre che nell’uomo, anche in tutti gli animali della Terra. 

Pensoe immagino alla forza delle Mani unita al Pensiero della Mente e all’Ingegno dei tanti geni dell’umanità, che dedicarono la loro esistenza: all’astronomia, alla matematica, alla filosofia, all’arte e all’ingegno, esercitando studi profondi sul cosmo, sulla natura e sulla cultura,

per l’“avanzamento dell’umanità”: “Aristotele”, “Fidia”, “Pitagora”, “Gu Yanwu”, “Leonardo”,

“Michelangelo”, “Leon Battista Alberti”, “Dante”, “Galileo Galilei”, “Isac Newton”, “Benjamin Franklin”, “Gottfried”, “Leibniz”,”Goethe”, “Einstein”, “Ford”, “Fleming”, “Pasteur”.           

Le Mani dell’“Essere

Penso a tutte quelle mani: emarginate e povere, a quei sentimenti che erano, e sono ancora oggi attraversati da una semplice e forte passione umana e scientifica, ancora in attesa e in ansia di decidere, “il miglior futuro per tutta la TERRA”! 

Penso a quelle altre mani nude, sconosciute, emarginate, violentate, negate, domani potranno avere gli stessi diritti e gli stessi doveri, con la stessa enfasi ed intelligenza di ieri. Spero, che domani, i violentatori del pianeta ri-cuciranno tutte le loro nefandezze ambientali, sociali e culturali degli ecosistemi: oggi negati dalle élite finanziarie e dai globalizzatori, che temono perdite ai loro utili. Speriamo in una condivisione etica e globale per il bene di tutta l’Umanità; speriamo che l’etica sociale imporrà ai miliardari di non poter comprare più i politici della Terra!

Le Mani dell’“Essere”sono tutte le Mani nude, disperate, euritmiche delle “Favelas” della Terra.  

Sono le Mani negate dalla società contemporanea alle loro identità, alle loro radici, alle loro storie[N3] , alle loro memorie, ai loro sentimenti, ai loro luoghi e ai loro affetti familiari.

Sono una lunga sequenza di Mani, di immaginazioni e di mestieri: sporchi di sudore e di terra, di scarti e di emarginazioni, di grasso e di indigenza, di sofferenze e di povertà estreme!

Mani incallite da lavori usuranti. Mani deformate dall’abbandono, dalla solitudine e dalla disperazione sociale che invocano la morte per riposare! Mani dell’indifferenza, dall’abbandono civile e morale; la cultura dello scarto, molto più miseramente attiva di prima, dove l’esistenza diventa disperazione personale e sociale per la sola ingannevole e brutale sopravvivenza!

Nonostante tutte queste privazioni e limitazioni per le Nostre povere Mani, oggi, (il 97%degli     

abitanti del Pianeta, rischiano il loro lavoro, la loro libertà economica, familiare, etica e sociale) per l’introduzione tecnologica dell’Intelligenza Artificiale che si procacciando e imponendo come una grande occasione per scienziati, ricercatori, intellettuali, professionisti, registi e gruppi industriali Internazionali, che, con essa, non avranno più bisogno delle Nostre Mani, ma

solo di Robot e di pochi Cervelli Umani Iperdotati!        

Con la supervelocità delle esecuzioni impostate e la sottostima del danno all’umanità ultima dell’uso dei Robot e dell’Intelligenza Artificiale, l’Uomo non avrà certamente più bisogno di pensare, di lavorare, di scrivere, di organizzare, di analizzare, di progettare o di produrre redditi per vivere! L’intelligenza artificiale si rivelerà un grande flop per la grande massa dell’Umanità Ultima, come scarto inutilizzabile dalla logica della “globalizzazione Planetaria!      

Le Mani dell’“Avere”, sonole mani avare e prepotenti; le mani impositive dei Domini Culturali, dei Domini Economici e Politici della Globalizzazione, della Geo-Politica, degli “O.G.M.”, della minaccia delle armi convenzionali, dell’“Atomica”, degli Estremismi Sociali, Politici, Religiosi, Economici e “Culturali”. Sono Mani delicate e potenti. Mani violente, Mani senza scrupoli, Mani criminali, senza cuore. Mani senza spiritualità, senza etica e senza identità! Mani diversamente abili, armate di ricchezze estreme: che hanno rapinato e rapineranno la Natura e gli Ecosistemi, “che condanneranno a morte la Biodiversità, la Biosfera, la Geo-Economia,” che inquinano l’ambiente, senza rispetto e dignità. “Mani che condannano a morte

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la Biodiversità, la Biosfera, la Geo-Economia” e inquinano l’ambiente. Mani che hanno sfruttato e che sfrutteranno tutte le altre Mani! Mani e Azioni che hanno devastato il pianeta da CO2, per lo sfruttamento indiscriminato delle energie fossili, creando una serie di criticità a catena, difficili da superare per la serena equità Sociale e Vitale dei popoli! Sogno mani e pensieri per un mondo migliore, riposte nell’umiltà e attualizzate dalla ormai “Manualità’ persa” delle nostre forze emotive, trascinate da un’idea prevalente, sempre più attuale, del divenire, della coscienza e dell’etica del TEMPO: sempre più ansiogeno, sempre più Veloce, sempre più Sovrano e sempre più Dominante sulla nostra fragile Esistenza! Il sogno di un lavoro o di un amore; il sogno di mani che invocano il diritto di esistere; il riscatto dall’emarginazione; la libertà dal bisogno. Sono pur sempre le mani ad “agire” collegate al “cervello”; a “responsabilizzare”, a “gestire” ogni immaginazione.   Aspirazioni trasformate dalle mani, in realtà, con la “forza di volontà” in tutti i luoghi del micro-cosmo: i sentimenti, le tradizioni, le passioni, la semplicità, il dialogo familiare che diventa eredità e patrimonio culturale costruito sulla genialità umana dell’ESSERE.                                                                         

Un’osservazione profonda, dove l’uomo si sta allontanando dalla sua missione etico-spirituale del nostro pianeta, imboccando una strada cieca, che ci porterà alla fine della nostra civiltà! 

Offriamo le nostre mani, i nostri saperi e la nostra evoluzione cognitiva ad un mondo migliore!  


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 [N2]

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